Per qualche anno ho accarezzato l’idea (qualcosa più di un idea, in verità) di crearmi l’album delle figurine dei miei artisti preferiti; un bell’album fatto stampare come Dio comanda, con i riquadri perfettamente allineati, un paio di note a piè di lista ed una foto ad incorniciare la figurina adesiva, simile in tutto e per tutto alle gloriose Panini usate per i calciatori degli anni Settanta.
Avrei stilato 3/400 artisti per me fondamentali (ma anche no, mica potevo lasciare fuori i Pink Floyd, ad esempio, pur esecrandone gran parte di carriera) li avrei divisi per squadra, epoca storica, genere musicale, qualcosa che sarebbe stato solo ed esclusivamente mio, che avrei potuto consultare quando ne avessi avuto voglia, con le figurine adesive perfettamente ordinate in pagine nelle quali sarebbero stati riportati i dati salienti di ogni singolo artista e della band alla quale – eventualmente – fosse appartenuto.
Una cosa simile a quella che si fa (ma si fa ancora, oggi che sono tempi di veloci cambi maglia a campionato in corso?) con i calciatori, soltanto più divertente, più utile (almeno per me) e meno dispendiosa. Non sarebbero state necessarie o indispensabili nemmeno le foto, in quelle figurine. L’importante sarebbe stato catalogare, ordinare e mettere a postumo ricordo (mio, ma non solo) una serie di artisti indispensabili alla mia formazione.