Posts Tagged ‘Arezzo Wave’

h1

91) Born To Be Wild (Steppenwolf) by Leningrad Cowboys

6 febbraio 2011

Arezzo Wave. 1989. Giorni di libertà, pace e amore tricolore, ad Arezzo ci capito perché – una tantum – sarò ‘di là’ e non ‘di qua’ delle transenne; anzi, a dir la verità sarò sopra il palco e la cosa mi sconquassa non poco visto che anche Videomusic è della partita per riprendere il tutto e trasmetterlo in differita.

Partiamo in due macchine stracolme di strumenti e buona volontà, Arezzo è quanto di meglio ci possa essere per una band di buone speranze mai uscita dal torrido sfintere del buco del culo del mondo; stavolta hai un palco e una platea (anche) di addetti ai lavori che viene per sezionarti e magari trovare qualcosa di buono nelle tue inenarrabili fatiche.

E’ un’altra Italia, quella del 1989, un altro mondo, un’epoca pre internet e downloading selvaggio, dove le band nascono come funghi e altrettanto velocemente muoiono, dove ci si affida alle italiche poste per raggiungere qualche amico o qualche casa discografica, dove i files sono solo quelli del computer. Per chi ce l’ha.

Un mondo in cui uscire con un pezzo di vinile per un musicista o pseudo tale è come portarsi a letto Francesca Dellera e farci pure una gran bella figura. Un’Italia costruita su scremature selvagge, fatta di TDK e Basf C-90, di demo tape con le copertine serigrafate, magari disegnate da qualche amico dotato con la matita, dove il cd è ancora quell’oscuro oggetto del desiderio che però già da allora sappiamo di non desiderare affatto. La rivincita della provincia democristiana ai tempi della Prima Repubblica, con Berlusconi ancora solo presidente del Milan (ma Drive-In avrebbe dovuto darci qualche indizio), e nell’aria si annusava profumo di Madchester o Grunge, a seconda di che parte stavi.

La provincia finalmente su un palco che conta. 350 chilometri e un caldo che ti stritola sebbene si scelga di partire alle prime luci dell’alba, complice anche una ben assestata tappa in quel di Firenze per setacciare Contempo e lasciare un paio di nostri lavori. Bisogna ottimizzare tempi e spostamenti, è una possibilità che non bisogna lasciarsi scappare, perché Arezzo Wave per un gruppo è un punto di arrivo per una nuova ripartenza a pieni regimi.

Giochiamocela, ci diciamo lungo la scoscesa autostrada che da Firenze ci conduce al Festival. Giochiamocela, ‘che non saremo Paul McCartney, ma nemmeno Ringo Starr e una carta ce l’abbiamo, sia mai che…

Read the rest of this entry ?