Ora, perdonatemi… Non vorrei fare la figura dell’eccentrico a tutti i costi, ma come non rimanere con la forchetta a mezz’aria davanti a quel folle giullare da trattamento sanitario obbligatorio chiamato Tiny Tim? A me quantomeno capitò così, un pomeriggio di millemila anni orsono.
Dio l’abbia in gloria; lui e tutte le sue malefatte (parecchie delle quali sono ammirabili sul Tubo). Dopo una vita di nefandezze armoniche, talmente disgustose da risultare – talvolta- sublimi, nel 1980 andava a rileggere il multimilionario successo dei Bee Gees in una versione da musicarello zoppo nel quale pareva rifare il verso ad un Elvis Presley sorpreso a ruttare all’Oktoberfest.
Guardatelo alla Tv statunitense choccare 40 milioni di telespettatori con le sue filastrocche tra il dadaista e il demenziale; scrutatelo nelle sue performances con l’ukulele; ascoltate qualcuno dei suoi dischi; ammiratene infine l’incedere dinoccolate e sghembo. Il mondo di Tim potrebbe riservarvi enormi sorprese, sempre siate disposti a farvi delle scorpacciate di LSD e glucosio.
Il ‘piccolo’ Tim era altissimo (un Joey Ramone come avrebbe potuto immaginarlo Tim Burton) talmente alto che ha raggiunto il Paradiso. Il 30 Novembre 1996.
L’hanno rifatta anche: Mina, Happy Mondays, Brotherhood of Man, Fausto Papetti, N-Trance, Ozzy Osbourne, Alvin And The Chipmunks, Jovanotti, Sugarland, Les Claypool, Dweezil Zappa, The Twang.
BEE GEES – Stayin’ Alive (7″, RSO, 1977)
TINY TIM – Chameleon (Street Of Dreams, Lp)